ARTISTI | M'AMA.ART
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ARTISTI

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Gli artisti che collaborano con M’AMA.ART

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The artists who are part of the M’AMA.ART team

Marianna Masciolini

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Autrice di grandi e minimi mondi che spaziano dall’opera d’arte scultorea all’incorporazione teatrale, come interpretazione e performance.
Marianna Masciolini con le sue opere vuole condurci sulla strada del mistero che lega il visibile all’invisibile e che, con una grazia e una forza inspiegabili, lo rendono sensibile, tangibile. E’ l’eterna opposizione della pesantezza del mondo esteriore rispetto a quella diversa, ma intrinsecamente indicibile, del mondo interiore.

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Creator of large and small worlds which range from sculptural art to the incorporation of the theatrical, as interpretaion and performance.  Marianna Masciolini, with her works of art, seeks to lead us on the path of mystery that links the visible to the invisible and which, with inexplicable grace and force, renders her art sensitive and tangible.  The eternal opposition of the weight of the external world with one which is diverse but intrinsically inexpressible, the internal world.

 

Maïmouna Guerresi

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Prospettiva sul rapporto tra le donne e la società, con particolare riferimento a quei paesi in cui è più emarginati del ruolo della donna. Da oltre venti anni di lavoro di Guerresi è stato di circa empowerment delle donne ing e riunisce individui e le culture in un apprezzamento per un contesto di comune umanità, al di là delle frontiere – psicologici, culturali e politiche. Lei usa metafore ricorrenti come il latte, la luce, il hijab, alberi, e bianco su nero a contrasto per creare la consapevolezza delle qualità unificanti vitali del archetipo femminile e la sua particolare potenziale di guarigione. L’arte di Guerresi è unicamente autentico. Il suo lavoro è ispirato dall’esperienza personale e contesti culturali che fanno riferimento a miti universali, il regno sacro, e la condizione femminile, che sono tutti visti come espressioni vitali della forma umana: un organismo essenzialmente spirituale e mistico. Attraverso fotografie e video di silenziosi, austeri, donne velate in scene domestiche e singoli pose, le sue funzioni di lavoro sia come metafora e provocazione. Le immagini di Guerresi sono racconti delicati con il sequenziamento del fluido, così come le analisi razionali: le donne vestite di bianco, avvolti in chador, fisse all’interno della propria tradizione e isolati da e nel mondo contemporaneo. La sua immagine Fatimah suggerisce la donna come Madre-Terra ci sostenere nel ciclo energetico originale dello spazio-Universe-Infinity.

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Perspective on the relationship between women and society, with particular reference to those countries in which the role of women is most marginalized. For over twenty years Guerresi’s work has been about empower- ing women and bringing together individuals and cultures in an appreciation for a context of shared humanity, beyond borders – psychological, cultural, and political. She uses recurrent metaphors such as milk, light, the hijab, trees, and contrasting white on black to create awareness of the vital unifying qualities of the feminine archetype and its special healing potential. Guerresi’s art is uniquely authentic. Her work is inspired by personal experience and cultural contexts that reference universal myths, the sacred realm, and the female condition, all of which are seen as vital expressions of the human form: an essentially spiritual and mystic body. Through photographs and videos of silent, austere, veiled women in domestic scenes and individual poses, her work functions as both metaphor and provocation. Guerresi’s images are delicate narratives with fluid sequencing, as well as rational analyses: women dressed in white, enveloped in chadors, fixed within their own tradition and isolated from and by it in the contemporary world. Her Fatimah image suggests the woman as Mother- Earth supporting us in the original energy cycle of Space-Universe-Infinity.

Sabina Shikhlinskaya

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Sabina Shikhlinskaya nasce il 26 aprile 1962 a Baku, Azerbaijan, dove vive e lavora. E’ membro dell’Unione Artisti Azerbaigian dal 1988, ha un titolo di Artista Onorato della Repubblica di Azerbaigian, membro del CIMAM / Comitato Internazionale per Musei e Collezioni d’Arte Moderna dal 2009. Educata nel Vera Mukhina Institute of Arts di St. Pietroburgo, Russia (1981-1983)e, nell’ Azerbaijan State University di Cultura e delle Arti (1983-1988). Nel 1983 inizia a partecipare a mostre d’arte in Azerbaigian e all’estero. Nel 1996 nasce “Labirinto”; gruppo di artisti indipendenti, sotto la guida della stessa Shikhlinskaya. Nel periodo tra il 1999 e il 2005, con la partecipazione del gruppo “Labirinto” inizia una serie progetti di arte-terra in Azerbaigian.

Opera d’arte
Nei primi anni, dopo la caduta della cortina di ferro (1990), Shikhlinskaya è stata esposta nella Galerie L’Orangeraie (Saint-Paul-de-Vence, Francia), che ha acquistato il suo lavoro sul tema della morte di Nicolae Ceausescu. Alla fine del decennio, Sabina passa dalla pittura al disegno, dove tesse testi letterari in forme grafiche e immagini. In parallelo, inizia a sperimentare nella Land Art, attreverso installazioni e video. Dopo il suo primo tentativo nel 1996, in cui Sabina Shikhlinskaya e un gruppo di artisti azeri installano un labirinto nello spazio della galleria, passa definitivamente dalla pittura tradizionale all’arte contemporanea.
Nel 1999 Sabina cura e partecipa a un progetto sul tema del “Paradise Lost”, in cui gli artisti partecipanti raccolgono oggetti rinvenuti sulla penisola di Absheron e creano installazioni incentrate sul degrado ambientale di Baku. Nel 2000, come parte di un altro progetto di Land Art, riguardo il culto del fuoco, Sabina fa sette porte con il fuoco, emulando un antico tempio zoroastriano. Nell’ultimo progetto artistico di Land Art “Olio”,Sabina utilizza la benzina come mezzo di pittura.

Dal 2006 Sabina esplora ampiamente la video arte. Il suo primo video installazione “Hamam”, che illustra un vecchio rituale tradizionale Sufi di balneazione e di pulizia, è stato esposto in tutto il mondo. Nel 2007, Shikhlinskaya fa il suo secondo progetto video “Nave bolscevica Narimam Narimanov”, che riguarda le riprese di un naufragio sovietico che combina l’immagine visiva con le interviste di artisti sul tema del cambiamento post-sovietico. “Dangerous Red”, una delle sue ultime opere, è un commento sulla violenza e la presenza della stessa nella vita di tutti i giorni. L’installazione è stata esposta in Georgia, Azerbaigian, Polonia, Norvegia, Corea, Francia e Olanda dal 2009 al 2012.
Nel 2011 Sabina Shikhlinskaya crea una nuova serie di dipinti dal titolo “No Comment”, nella tecnica stencil. Questo lavoro ha l’intenzione sociale fortemente pronunciata sulla critica di problemi di una società moderna.

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Sabina Shikhlinskaya was born April 26, 1962 in Baku, Azerbaijan, where she lives and works. She has been a member of Azerbaijan Artists Union since 1988, has a title of Honored Artist of Azerbaijan Republic, and is a member of CIMAM[1] / International Committee for Museums and Collections of Modern Art from 2009. Educated in Vera Mukhina Institute of Arts, St. Petersburg, Russia (1981-1983), in Azerbaijan State University of Culture and Arts(1983-1988). In 1983 she started to participate in art exhibitions in Azerbaijan and abroad. In 1996, under the leadership of Shikhlinskaya, the independent Art Group “Labyrinth” was founded. In the period between 1999–2005, with participation of “Labyrinth” group she started a number of land art projects in Azerbaijan.

Art work
In the early 1990s, with the fall of the iron curtain, Shikhlinskaya was exhibited at the Galerie L’Orangeraie (Saint-Paul-de-Vence, France), which purchased her work on the theme of Nicolae Ceaușescu’s death. Later in the 1990s, Sabina switched from painting to drawing, where she wove literary texts into graphic forms and images. In parallel, she began to experiment with land art, installation and video. After her first attempt in 1996, where Sabina Shikhlinskaya and a group of Azerbaijani artists installed a labyrinth in the gallery space, she fully transitioned from traditional painting to contemporary art.
In 1999 Sabina curated and participated in a project on the theme of “Paradise Lost”, in which participating artists collected found objects on the Absheron peninsula and created installations focused on Baku’s environmental decay. In 2000, as part of another land art project about fire worship, Sabina made seven doors from fire, emulating an ancient Zoroastrian temple. In Sabina’s last land art project, “Oil”, she used petrol as her painting medium.

Since 2006 Sabina has extensively explored video art. Her first video installation “Hamam”, illustrating an old traditional Sufi ritual of bathing and cleansing, was exhibited worldwide. In 2007, Shikhlinskaya made her second video project, “Ship Bolshevik Narimam Narimanov” – filming an abandoned Soviet shipwreck and combining the visual image with interviews of artists on the subject of post-Soviet change and stagnation. “Dangerous Red”, one from her latest works, is a commentary on violence and its presence in everyday life. The installation was exhibited in Georgia, Azerbaijan, Poland, Norway, Korea, France and Netherland in 2009 -2012.
In 2011 Sabina Shikhlinskaya created a new series of paintings titled “No Comment” in the stencil technique. This work has the strongly pronounced social messsage directed on the criticism of problems of a modern society.

Giulio Rigoni

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I lavori di Giulio Rigoni sono caratterizzati dal desiderio di trovare un perfetto equilibrio tra gli opposti, ricerca per sè un posto a metà strada.
Le sue opere sono sospese tra il descrittivo e il surreale; sono il suo modo di costruire un ponte tra i contrasti, trovando così equilibrio e armonia.

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The works of Giulio Rigoni are characterized by the desire to find the perfect equillibrium between opposites and through this, a point of encounter.  His works of art are suspended between the descriptive and the surreal; they are his way of building a bridge of contrasts, and thereby finding equillibrium and harmony.

 

Titti Garelli

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Le figure di Titti Garelli trasportano l’osservatore in una dimensione atemporale. Un connubio costante tra passato e presente, tra cultura alta e bassa e tra epoche diverse anima le figure dell’artista. Le sue regine (neo) gotiche, ad esempio, si ispirano alla letteratura noir e goth ma allo stesso tempo rimandano ai ritratti rinascimentali di giovani nobildonne, eteree ed eleganti. Tatuaggi, accessori e prodotti della contemporaneità spezzano l’illusione di un’apologia del passato. Una stratificazione temporale sintomo della profondità culturale e artistica di Titti Garelli che trae ispirazione tanto dai manuali di arte moderna quanto dalle riviste di moda, dal web, dalla narrativa fantasy.

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The figures of Titti Garelli transport the observer into a timeless dimension. A constant union between the past and the present, between high and low culture and between different eras, animates the figures of the artist. Her (neo) Gothic queens, for example, are inspired by the noir or goth literature but at the same time recall the renaissance portraits of young noblewomen, ethereal and elegant. Tatoos, accessories and contemporary products break the illusion of an defence of the past. A temporal stratification symptomatic of the cultural and artistic depth of Titti Garelli that takes inspiration as much from modern art manuals as from fashion magazines, the Internet and fantasy narrative.

 

Maurizio Savini

 

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Artista di fama internazionale, Maurizio Savini è conosciuto in tutto il mondo per le sue peculiari sculture di un colore rosa intenso, realizzate interamente con gomma da masticare. Le sue opere richiamano chiaramente un estetica Pop che l’artista sceglie per trattare tematiche controverse della società contemporanea e affronta con irriverenza il mondo contemporaneo, i suoi limiti e le sue contraddizioni.

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Internationally renowned artist, Maurizio Savini is known around the world for his peculiar sculptures of intense pink, entirely made with chewing gum. His works clearly recall a pop aesthetics that the artist chooses to deal with controversial issues of contemporary society and face irriverence the contemporary world, its limits and contradictions.

 

 

 

 

 

 

 

 

Paola Romano

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Paola Romano, artista, pittrice e scultrice, si forma nell’ambiente artistico di Roma. Tra le sue opere più celebri spiccano la serie di “Lune” composte con i materiali più diversi: lapislazzulo, ametista, giada, tormalina, agata, malachite, diaspro rosso, quarzo rosa e ialino, azzurrite, turchese, avventurina e pirite, pietre che sono unite dalla mano dell’artista con cristalli di sale e argento.

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Paola Romano, artist, painter and sculptor, is formed in the artistic environment of Rome. Among his most famous works are the series of “Lune” composed of the most diverse materials: lapis lazuli, amethyst, jade, tourmaline, agate, malachite, red jasper, pink and hyaline quartz, azure, turquoise, avventurine and pyrite, are joined by the artist’s hand with salt and silver crystals.